Disturbi di personalità e DSM V

Disturbi di personalità e DSM V

Iniziamo provando a definire con precisione cosa intendiamo quando parliamo di disturbi di personalità. Come si sviluppa la personalità e quali sono i disturbi ad essa correlati?

Personalità: una definizione

“La personalità è un insieme di caratteristiche psichiche e modalità di comportamento che, nella loro integrazione, costituiscono il nucleo irriducibile di un individuo che rimane tale nella molteplicità e diversità delle situazioni ambientali in cui si esprime e si trova a operare” (Galimberti, 1992)

Come si sviluppa la personalità?

La personalità rappresenta quindi un insieme di tratti che restano stabili nel tempo, aiutando (e talvolta ostacolando) l’individuo nel raggiungimento dei propri obiettivi e nel fronteggiare le situazioni esterne. Questa disposizione contraddistingue l’individuo nella sua unicità ed è il risultato di un insieme di fattori di varia natura.

La personalità comincia a formarsi durante l’infanzia ed è fortemente influenzata da fattori sociali, ereditari e ambientali.

Attraverso il confronto con gli altri e con il mondo ciascuno di noi apprende modalità di risposta tendenzialmente stabili che lo aiutano a rispondere a bisogni e richieste provenienti dall’interno (ad esempio nel caso dell’alimentazione) o dall’esterno, come nel caso delle relazioni interpersonali.

Tuttavia in alcuni casi queste tendenze non sono funzionali a garantire all’individuo un’esistenza serena, innescando una serie di problematiche di cui spesso il soggetto non è consapevole. Questi casi possono spaziare da tendenze circoscritte a particolari ambiti, che non intaccano fortemente il benessere personale, fino ad arrivare allo sviluppo di veri e propri disturbi di personalità.

Caratteristiche dei disturbi di personalità

Quando parliamo di disturbi di personalità ci riferiamo a quadri complessi che, seppur differenti tra loro, condividono alcuni punti in comune.

Questi punti riguardano l’aspetto cognitivo, che porta a elaborare le informazioni in modo distorto e le reazioni emotive, che nelle situazioni “normali” dovrebbero aiutare il soggetto nel raggiungimento dei propri obiettivi ma, in realtà, ne ostacolano il conseguimento.

Altre due caratteristiche alla base dei disturbi di personalità sono la disregolazione degli impulsi, intesa sia in senso positivo che negativo e le difficoltà nelle relazioni interpersonali che spesso portano i pazienti a scontrarsi con enormi difficoltà nei rapporti sociali.

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Disturbi di personalità e DSM V:

I disturbi di personalità riportati dal DSM V – il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali – rappresentano il frutto della combinazione di queste caratteristiche. I dieci disturbi di personalità possono essere raggruppati in tre cluster, ovvero insiemi, che condividono alcuni aspetti:

Cluster A dei disturbi di personalità

I disturbi di personalità inclusi nel Cluster A sono:

  • Disturbo Paranoide di Personalità
  • Disturbo Schizoide di Personalità
  • Disturbo Schizotipico di Personalità

Ciò che accomuna i disturbi del cluster A è la prevalenza di comportamenti bizzarri o eccentrici e di distorsioni cognitive. Questo modo errato di interpretare le relazioni interpersonali in modo negativo e assolutistico, portandolo a ritenere che gli altri siano crudeli, rifiutanti o non in grado di valorizzarne il potenziale.

Cluster B dei disturbi di personalità

  • Disturbo Borderline di Personalità
  • Disturbo Narcisistico di Personalità
  • Disturbo Istrionico di Personalità
  • Disturbo Antisociale di Personalità

Ciò che li accomuna è una disregolazione a livello emotivo e degli impulsi, che portano l’individuo a attuare reazioni comportamentali e affettive drammatiche e in contrasto con il contesto ambientale.

Cluster C dei disturbi di personalità

I disturbi di personalità inclusi nel Cluster C sono:

  • Disturbo Evitante di Personalità
  • Disturbo Dipendente di Personalità
  • Disturbo Ossessivo-compulsivo di Personalità

I disturbi di personalità inseriti nel terzo e ultimo cluster sono contraddistinti da elevati livelli d’ansia correlati a comportamenti inibitori. A livello sociale l’individuo regola il proprio comportamento sulla base di un forte sentimento di inadeguatezza e può manifestare reazioni spropositate a causa di questi pensieri distorti, che lo rendono particolarmente sensibile alle critiche rivolte dagli altri.

 

Bibliografia:

American Psychiatric Association, Ed. it. Massimo Biondi (a cura di), DSM-5. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Milano, Raffaello Cortina Editore, 2014.

Galimberti U. Dizionario di psicologia. (1992) Edizioni Utet.

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