Molte persone in alcuni periodi della propria vita sentono il bisogno di parlare con professionisti della salute mentale ma si bloccano di fronte alla paura di dover sostenere spese troppo elevate e, in alcuni casi, di non ottenere il risultato sperato. Ma quanto costa andare dallo psicologo? Proviamo a dare una risposta esaustiva tenendo conto dei vari aspetti che possono influenzare il compenso del professionista.
L’importanza di un sostegno professionale: lo psicologo come il dentista
La realtà è che, purtroppo, al giorno d’oggi c’è ancora molta ignoranza rispetto a ciò che lo psicologo fa davvero ed è proprio questo fattore a determinare uno stato di incertezza di fronte al tariffario del professionista. Di fatto, la maggior parte delle persone non conosce quale sia il percorso di studi che permette a un aspirante psicologo di abilitarsi ed esercitare la professione, né tanto meno di cosa si occupa concretamente o cosa avviene davvero nello studio dello psicologo.
E’ proprio questa mancanza di informazioni concrete che alimenta il tentennamento di molti: non di rado le persone iniziano a soffrire di varie problematiche che possono spaziare dagli attacchi di panico a episodi depressivi, oltre ad altre disfunzioni che, se trattate da subito, potrebbero essere facilmente superate con cicli brevi di sedute. Lo psicologo è esattamente come il dentista: curare una carie in tempo consente di ottenere cure più rapide e meno impegnative sotto tutti i punti di vista incluso quello economico e, non di meno, di preservare il benessere generale senza estendersi ad altri ambiti (poco importa se si tratta di denti o di attività quotidiane!).
Paradossalmente, però, molti continuano a credere a favole mitologiche come quella secondo cui lo psicologo cura i matti o, peggio, cura attraverso la somministrazione di farmaci. Proprio per evitare di essere etichettate come “matte” o “malate”, alcune persone con disturbi clinici come quelli d’ansia o depressivi finiscono con il rivolgersi a persone che, sotto vari nomignoli coniati da fantasiose scuole o enti privati, si improvvisano psicologi causando non pochi danni.
Senza contare che anche gli pseudo professionisti richiedono un compenso che, seppur in alcuni casi più basso, rappresenta sempre una spesa che non garantisce alcun risultato concreto.
Quanto costa andare dallo psicologo?
E’ proprio la mancanza di informazioni corrette che causa la percezione che lo psicologo richieda compensi che alcuni potrebbero ritenere spropositati.
Per capire quanto costa andare dallo psicologo bisogna considerare una serie di fattori. Partendo da un discorso molto basilare, il compenso generale per una consulenza psicologica o un intervento di sostegno individuale oscilla tra i 35 e i 65 euro a seduta. Nel caso della psicoterapia, i costi a seduta sono generalmente compresi tra i 40 e i 140 € ed aumentano nel caso di psicoterapia di coppia o di interventi domiciliari, ovvero eseguiti presso la residenza del paziente.
Ciò non toglie che molti psicologi come la sottoscritta organizzino anche alcune iniziative come il sostegno psicologico gratuito per adolescenti o lo sportello di ascolto per bambini e adulti a costi ulteriormente ridotti, proprio per permettere a chiunque di toccare con mano ciò che accade davvero dallo psicologo, senza dover sostenere subito una spesa elevata.
Il costo dello psicologo varia, come per molti professionisti, in base al tipo di prestazione erogata. Solitamente una seduta di consulenza o sostegno psicologico presenta costi diversi rispetto a incontri per la valutazione psicodiagnostica.
In genere il compenso per questi ultimi è maggiore, in quanto richiede la somministrazione di test e strumenti diagnostici che richiedono spesso grandi investimenti economici e temporali al professionista per il loro corretto utilizzo. Oltre all’apprendimento di queste tecniche, bisogna considerare che nel caso di valutazioni psicodiagnostiche il costo della seduta non si limita alla sola somministrazione dei test, ma prosegue con il successivo lavoro del professionista, necessario a interpretare i punteggi ottenuti, a inserirli nel quadro complessivo del paziente, ad elaborare una relazione e un piano su misura per il trattamento.
Escludendo i casi di incontri per la valutazione psicodiagnostica, impiegati ad esempio nel caso di DSA per ottenere la certificazione come in altre situazioni (non necessari per ogni persona), il costo della consulenza o del sostegno psicologico varia in funzione del professionista. Ciò significa che, essendo un libero professionista, può impostare arbitrariamente il proprio onorario secondo quanto ritiene opportuno.
Ciò spiega perché una seduta psicologica può richiedere un costo molto variabile da un professionista all’altro. Infine, bisogna considerare altri fattori che possono influenzare l’onorario dello psicologo. Ad esempio lo stesso indirizzo dello studio, se situato in una zona molto frequentata e accessibile o meno, l’esperienza professionale, il tipo di prestazioni erogate e gli strumenti impiegati.
Tutti questi fattori concorrono a determinare il compenso, che certamente rappresenta un aspetto importante della relazione terapeutica ed è proprio per questo che, in caso di incertezze, consiglio ai pazienti di parlarne direttamente con il proprio psicologo in modo da sciogliere ogni dubbio e, se sono presenti particolari difficoltà economiche, trovare un compromesso che permetta al paziente di proseguire la terapia.
Inoltre molti ambulatori Asl offrono consulenze psicologiche e psicoterapia a costo ridotto. Nel settore privato molti professionisti dedicano spazi appositi per permettere a chiunque di prendersi cura della propria salute mentale superando l’ostacolo economico.
A tale scopo presso il mio studio a Roma Eur offro sedute di sostegno psicologico e psicoterapia a costi sociali, dedicate a studenti, giovani e adulti in difficoltà economica.
Le spese per lo psicologo sono detraibili
Infine, molti non sanno che i costi legati alle prestazioni psicologiche sono detraibili. Questo grazie alla circolare n. 20 del 2011, grazie alla quale l’Agenzia delle Entrate in accordo con il Ministero della Salute equipara i costi della terapia psicologica a quelli delle discipline mediche, trattandosi in entrambi i casi di prestazioni sanitarie.
Fanno eccezione le spese legate a prestazioni non sanitarie, che non godono di alcuna detrazione.
Rimborso costi dello psicologo: a quanto ammonta
La detrazione riguarda quindi i costi legati esclusivamente alle prestazioni sanitarie. Le spese per i servizi offerti dallo psicologo che rientrano nelle detrazioni riguardano varie prestazioni, quali la consulenza psicologica, la psicoterapia individuale, di coppia e familiare, interventi di psicodiagnosi, di sostegno e di riabilitazione psicologica.
Le prestazioni psicologiche possono essere detratte nella dichiarazione dei redditi in una percentuale pari al 19% della spesa sostenuta, a lordo di una franchigia pari a 129,11 euro. Nella pratica ciò significa che le spese psicologiche non possono essere detratte se non di importo pari o superiore ai 129,11 euro. Per fare un esempio pratico, su una spesa annuale di 700 euro bisogna scalare il costo della franchigia e calcolare la detrazione dei costi: quindi nel nostro esempio 700 – 129,11 = 570,89 di cui 108,46 detraibili.