Test DSA e diagnosi, ma anche screening precoce

Test DSA e diagnosi, ma anche screening precoce

Una delle problematiche più frequenti che interessano bambini con diagnosi DSA è la tempestività della richiesta della valutazione degli apprendimenti. Esistono vari test dsa utilizzati a tale scopo che offrono una buona panoramica delle capacità e delle difficoltà che il bambino può incontrare, tuttavia spesso la segnalazione di tali problematiche arriva troppo tardi o viene erroneamente sminuita, attribuendo la causa dell’insuccesso scolastico alla scarsa motivazione del bambino o a un’eccessiva pigrizia.

Ovviamente ciò comporta un effetto boomerang nel quale solitamente assistiamo a un calo generale delle prestazioni scolastiche e ad altre conseguenze negative che si riflettono non solo sul bambino ma anche sull’intero nucleo familiare. Ignorare la problematica è quindi inutile, piuttosto tende a peggiorare anche in ambito familiare, generando non di rado discussioni e attriti sulle strategie da attuare per il benessere dei figli.

Diagnosi DSA: età e limiti

Da che età può essere effettuata una diagnosi DSA?

La diagnosi DSA può essere effettuata a partire dal termine della seconda classe della scuola primaria. Detto in altri termini, per comprendere se il bambino soffre di Dislessia o di altro Disturbo Specifico dell’Apprendimento è necessario attendere che la scuola gli fornisca tutti gli strumenti necessari per apprendere e automatizzare il processo di lettura e scrittura. Esclusivamente nel caso della Discalculia, invece, la diagnosi dsa viene effettuata a partire dal termine della terza classe della scuola primaria.

L’idea centrale legata alla scelta dell’età più idonea per diagnosticare un dsa può essere sintetizzata come una strategia per fornire al discente il tempo necessario non solo per partecipare attivamente alle lezioni scolastiche, ma di assimilare tali conoscenze secondo la propria e unica modalità di apprendimento. La letteratura scientifica ci dimostra che il completamento del secondo anno di scuola elementare garantisce solitamente un lasso di tempo sufficiente a interiorizzare tali competenze.

I bambini che presentano difficoltà negli apprendimenti scolastici sono solitamente segnalati dalle insegnanti già dalla prima classe della scuola primaria, tuttavia per la somministrazione di test dsa necessari a elaborare una diagnosi di Dislessia, Disortografia o altro disturbo è necessario rispettare le tempistiche indicate dalla Consensus Conference.

Test DSA : Wisc IV e valutazione neuropsicologica degli apprendimenti

La diagnosi avviene mediante la somministrazione individualizzata di specifici test dsa. Il processo di valutazione può risultare breve o prolungato nel tempo, soprattutto considerata l’entità delle liste di attesa in Asl o altre strutture pubbliche.

Una volta fissato l’appuntamento, lo psicologo privato o operante nel settore pubblico somministra specifici test dsa in grado di fornire un quadro complessivo del funzionamento cognitivo del bambino.

Il primo step consiste nell’effettuare una valutazione neuropsicologica che solitamente richiede la somministrazione di test standardizzati come la Wisc IV.

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La Wisc IV è uno strumento composto da diverse prove, alcune delle quali solitamente risultano piuttosto divertenti per il bambino. Per il resto, spetta alla competenza e alla buona volontà dell’esaminatore coinvolgere il ragazzo, possibilmente dedicando adeguati spazi alla creazione di un rapporto amichevole e non giudicante prima della somministrazione della Wisc IV.

Una volta esclusa la presenza di una Disabilità Intellettiva (ritardo mentale), lo psicologo procede con la somministrazione di test specifici per dsa, ovvero strumenti che mirano a indagare i singoli domini necessari per gli apprendimenti scolastici. Al termine della valutazione lo psicologo fornisce ai genitori una relazione che sintetizza i risultati ottenuti nei vari test e le osservazioni emerse nel corso dei colloqui psicologici con il bambino.

Qualora al termine della valutazione degli apprendimenti lo psicologo privato elaborasse una diagnosi dsa, nel Lazio tale diagnosi deve essere “validata” dall’Asl di competenza. Se l’Asl ritiene la procedura diagnostica valida emette un’apposita certificazione da consegnare alla scuola, diversamente il personale interno ripeterà determinati test e/o colmerà eventuali lacune riscontrate nell’iter diagnostico.

Nel caso in cui, invece, la diagnosi venisse elaborata da uno psicologo operante in Asl, al termine della valutazione neuropsicologica il professionista fornisce direttamente la certificazione dsa da presentare alla scuola per l’attivazione del PDP (Piano Didattico Personalizzato).

Screening DSA: prevenire è meglio che curare!

Prima della diagnosi vera e propria sarebbe opportuno individuare i bambini con sospetto disturbo specifico dell’apprendimento sottoponendoli ad apposite procedure di screening dsa.

Insegnanti e psicologi possono somministrare i test per lo screening dsa a bambini di età compresa tra i 6 e gli 8 anni, prevenendo eventuali ricadute comportamentali o sociali e agendo tempestivamente in un periodo che garantisce all’alunno un elevato grado di assimilazione di quanto insegnato.

Ci tengo a specificare che ho utilizzato la parola “prevenzione” riferendomi alle conseguenze scolastiche, emotive e psicologiche legate ai casi in cui la diagnosi di dsa tarda ad arrivare, con tutti i rischi ad essa legati. Non mi riferisco certo alla presenza o meno di dsa, in quanto il disturbo presenta una base neurobiologica ed è pertanto impossibile prevenirne la comparsa, benché un intervento di potenziamento avviato nelle prima fasi dell’età scolare può aiutare a ridurre l’intensità del deficit. Quello che però lo psicologo, i genitori e gli insegnanti possono fare è contenerlo e compensarne le difficoltà, non solo a livello didattico, ma anche cognitivo, sociale ed emotivo.

Superato il termine della seconda elementare, i genitori possono richiedere una valutazione completa degli apprendimenti.

Qualora l’esito fosse positivo e venisse elaborata una diagnosi dsa, i genitori sapranno di aver agito tempestivamente e di aver fatto tutto il possibile per limitare al minimo gli effetti negativi del disturbo.

In caso contrario, ovvero qualora il bambino non presentasse un Disturbo Specifico dell’Apprendimento, la valutazione neuropsicologica consente di formulare un quadro complessivo dei punti di forza e di debolezza del minore e di agire tempestivamente sulle lacune riscontrate dalle insegnanti, siano esse di tipo cognitivo, sociale o comportamentale.

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