Disturbo ossessivo compulsivo: il doc secondo il Dsm 5

Disturbo ossessivo compulsivo: il doc secondo il Dsm 5

L’ultima versione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali elaborata dall’APA, il DSM V, ha dedicato un intero capitolo al Disturbo ossessivo compulsivo e ai disturbi correlati.

Mentre la versione precedente lo integrava nei disturbi d’ansia, il capitolo in cui è attualmente situato lo associa a Disturbi correlati indotti da sostanze, farmaci o altra condizione medica, ma anche il Disturbo da Accumulo, la Tricotillomania (tendenza a strappare i propri peli), Disturbo di Dismorfismo Corporeo e Disturbo da Escoriazione.

Inoltre rientrano nel capitolo altre tendenze ripetitive clinicamente significative che interessano sia l’aspetto fisico che quello psicologico, come il comportamento ripetitivo focalizzato sul corpo e aspetti morbosi che derivano dalla gelosia patologica.

Il DOC secondo il DSM 5

Mentre i tic possono rientrare o meno nella sintomatologia del Disturbo ossessivo compulsivo, per effettuare una diagnosi di DOC è fondamentale soddisfare alcuni criteri che sottendono la presenza di manie e compulsioni. Le manie possono riguardare un pensiero ricorrente relativo alla paura di venire contaminati, la tendenza alla ripetizione, al contare ogni cosa che si incontra fisicamente o si immagina, a elaborare pensieri considerati socialmente riprovevole (ad esempio a sfondo religioso, sessuale o comunque in grado di danneggiare sé stessi o gli altri). Le compulsioni, invece, rappresentano tentativi che diventano sempre più persistenti attuati allo scopo di fronteggiare e ridurre l’ansia derivante dalle manie.

Ad esempio una persona che soffre di Disturbo Ossessivo Compulsivo con mania di contaminazione avrà il timore di essere infettato dalle persone e le cose che tocca, per cui l’ossessione viene seguita dalla compulsione alla pulizia.

Di conseguenza il soggetto svilupperà una persistente tendenza che a livello comportamentale si traduce nel lavarsi continuamente le mani, anche arrivando a danneggiare la propria pelle, al punto da arrivare a una situazione paradossale: rendersi effettivamente più esposto a germi e batteri.

Molto interessante l’interpretazione di Neil Hilborn, autore di un interessante opera di slam poetry: un modo diverso di parlare di Disturbo Ossessivo Compulsivo nonché un efficace mezzo espressivo e informativo in grado di descrivere le caratteristiche del Doc in modo alternativo e sorprendente.

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